30 gen 2007

La visione di Nino

Eravamo li, ipnotizzati dalla quantità di sfumature che il rosso può corteggiare in un tramonto; attorno alla sagoma del porto vecchio, sugli alberi delle poche navi attraccate, sulle vetrate dei palazzi lungo paralia, sull’acqua, le guardavamo palpitare e mi sorprendevo a immaginare quelle sfumature nei nostri occhi, mi domandavo se ciò che provocavano dentro aveva lo stesso sapore, se il silenzio che ascoltavamo era lo stesso. Abbassai la testa per arrotolare una sigaretta controvento e tornai a sentire, quasi mi bruciai il naso per accenderla, e tornai a vedere. Eravamo li, appollaiati su una sorta di piattaforma ai bordi di una piazza che il lungomare creava serpeggiando per il golfo, approdati li dopo un pomeriggio passato alla deriva per le vie del centro, dopo i soliti scali nei soliti porti franchi. (Chissà se anche in loro l’odore forte di mare morto strideva con quello caramellato dei venditori di lukumadhes). Mi girai a guardare Valeria, i suoi occhi due cespugli d’erica in fiamme. Sospirò compiaciuta,appena sorridente, con l’espressione di chi si è appena svegliata: -Pita cipriota?- disse, L’espressione entusiasta di Vanni e Mark era chiara: pita cipriota. Passammo davanti a uno spettacolo di strada con alcuni tizi vestiti da indiani d’america che ballavano e cantavano litanie sciamane con le adidas ai piedi. Come legati da un segreto comune, ci facevamo largo tra la folla.

28 gen 2007

La storia dell'indirizzo

Francesco è un ragazzo di 30 anni che lavora in un'agenzia di lavoro interinale in una città del centro-sud d'italia. Anche il suo lavoro è precario..giustamente.
Una mattina qualunque risponde al telefono : una pizzeria cerca un pizzaiolo a tempo indeterminato. Bene, bene...Francesco inserisce i dati nel computer..indirizzo della pizzeria, numero di telefono..etc..etc...

Un'altra mattina qualunque entra nell'agenzia un giovane marocchino. Cerca lavoro. Si è sposato da poco e la moglie aspetta un bambino. Dice che l'unica cosa che sa fare è il pizzaiolo. Sorride.
Nell'agenzia..silenzio. Nessuno dice niente. Gli consigliano di ripassare più in là, per il momento non c'è richiesta di pizzaioli, neanche per brevi periodi.
Vabbè. Il giovane marocchino ringrazia e se ne va.
Francesco :" Scusate, esco un momento, devo fare una telefonata urgente".
Esce sulla strada, si guarda intorno, vede il ragazzo marocchino, lo rincorre, gli passa un foglietto nella mano :" Questo è l'indirizzo di una pizzeria, vacci subito,corri, cercano un pizzaiolo a tempo indeterminato".

Un'altra piccola storia di rivoluzione quotidiana che ho rubato in giro. I proprietari di questa storia si facciano sentire se credono che non sia opportuno pubblicarla.

Scritte

Scritto su un muro di Montevideo
NIENTE IN VANO. TUTTO IN VINO

A Buenos Aires
HO ..AME. MI SONO GIà MANGIATO LA F

A Quito
QUANDO AVEVAMO ORMAI TUTTE LE RISPOSTE
CI HANNO CAMBIATO LE DOMANDE

23 gen 2007

L'allegato di Jordi

Oggi mi è arrivata l'e-mail del mio amico Jordi, che sono mesi che non si fa sentire ma mi invia le catene..cerchiamo il lato positivo : almeno so che è vivo.
La lettera è vuota ma c'è un voluminoso allegato da scaricare; titolo : SUERTE.
Ci metto un po' a scaricarlo, dato che nel mio paese non tutta la tecnologia è arrivata ( por suerte..aggiungo io), però ne vale la pena.
Si apre una pagina color crema con un bordo rosso e blu.. e parte anche una musica stile coro in chiesa la notte della vigilia.
Fare click.
Il testo recita più o meno :
IL DENARO PUò COMPRARE UNA CASA, MA NON UNA FAMIGLIA
IL DENARO PUò COMPRARE UN LETTO, MA NON IL SONNO/SOGNO
IL DENARO PUò COMPRARE UN MEDICO, MA NON LA SALUTE
IL DENARO PUò COMPRARE IL SANGUE, MA NON LA VITA
IL DENARO PUò COMPRARE UN OROLOGIO, MA NON IL TEMPO....

QUESTO è UN ANTICO INSEGNAMENTO CINESE, HA GIà FATTO IL GIRO DEL MONDO 8 VOLTE, MANDALO A VENTI PERSONE E AVRAI FORTUNA.

PENSA CHE PAOLO, CHE L'HA PRESO SUL SERIO, DOPO 4 GIORNI HA VINTO UN MILIONE DI EURO ALLA LOTTERIA

GIULIO, CHE NON CI HA CREDUTO, HA PERSO IL LAVORO MA DOPO AVERLA MANDATA è DIVENTATO RICCO.

A PASQUALE, CHE NON CI HA CREDUTO, SI è AMMALATO IL FIGLIO...

Bene. Che questo sia un antico insegnamento cinese ci posso anche credere. Ma quello che viene dopo credo sia la massima rappresentazione dei nostri tempi. Non la smettiamo di credere che siamo circondati da una massa di dementi.

20 gen 2007

Finalmente...

Finalmente è arrivato un segnale. Manuela e la sua poesia.
Laciatevi ispirare.

La poesia di Manuela

Scacciare
le mosche dai pensieri

Sentire
le farfalle nel cuore

Trovare
un posto sulla terra
oppure sull'orlo della luna.

Stati mentali
di operazioni troppe volte
poco reali.

ma provo
a
guardare
oltre.

18 gen 2007

Parentesi romana due

Parentesi romana due
Sull’autobus.
Una donna al telefono.
“Sì?.ciao..sto sull’autobus..bhè sai..ho un braccio ingessato e quindi è più difficoltoso…mi sono tagliata un tendine..non mi ricordo..non credo di averlo fatto a posta..non ne sono sicura…..sempre per lo stesso problema…sì..sì..voglio tornare a casa..volgio essere a casa tra cinque minuti…non ce la faccio più…ma guarda che non c’è niente di scongelato..come non hai pulito? Ti avevo detto di dare una bella pulita! Vabbè, non fa niente. Come? Sì, sempre da lui anche se l’ultima volta m’ha crepato di botte..no..no..non è stato lui..non me lo ricordo come me lo sono tagliato sto benedetto tendine! Te l’ho detto!! Oh!! Ma non ci senti??..Sì..no…avevo smesso ma poi ho ricominciato subito..bhè..ormai sono tre anni…bò..sarà colpa di questo carattere forte che ho.”

Un consiglio

Un libro trovato per caso.
"Parole in cammino" di Eduardo Galeano.
Storie raccolte un po' in giro per il mondo. Mi sembra di averci trovato lo stesso spirito di Xalarà.

Finestra sull'arrivo
Il figlio di Pilar e di Daniel Weinberg fu battezzato sul lungomare; durante il battesimo gli mostrarono ciò che è sacro.
Ricevette in dono una lumaca : "Perchè così impari ad amare l'acqua"
Aprirono la gabbia di un uccello prigioniero : "Perchè così impari ad amare l'aria"
Gli diedero un fiore di geranio : "Perchè così impari ad amare la terra"
E gli diedero anche una bottiglia chiusa : "Non aprirla mai, mai. Perchè così impari ad amare il mistero.

16 gen 2007

Parentesi romama uno

Aspetto le vostre storie…e nel frattempo vi racconto questa.
Chiedo scusa agli amici stranieri che leggono xalarà perché non ci capiranno niente.

Qualche giorno fa ero a Roma a prendere un caffè con un’amica. Uscite dal bar lei si accende una sigaretta. Una ragazza in motorino, che passa davanti a noi proprio in quel momento, frena di colpo. Il dialogo che segue è reale.
Ragazza : “Scusa, ti dispiacerebbe offrirmi una sigaretta?”
Amica : “No..non mi dispiace. Tieni.”
Ragazza : “Hai anche l’accendino per caso?”
Amica : “Certo, tieni.”
Ragazza : “Scusatemi ragazze, mi vergogno, però ci credete se vi dico che non c’ho neanche i soldi per le sigarette?”
Amica : “Bhè..ci credo, certo.”
Ragazza: “Io non ce la faccio più! Scusate è! Ma proprio..proprio..che umiliazione! Fin quando c’era la lira pure pure..c’avevo la macchina, il motorino, una pizza e una birra non me le facevo mancare…ma mo…sto a annà a cena a casa dei miei perché non c’ho manco l’occhi pe piagne. La macchina me la so rivenduta tre mesi fa. Giusto giusto pago l’affitto. Ma uno che deve fa?? E io lavoro..non è che non lavoro. Dice uno..non lavora vabbè. Ma io lavoro..ma pe che lavoro?? Pe i debiti!!...”
Amica: “…”
Ragazza : “ Scusate è! Mo dite:questa è matta. Non so matta. E’ solo uno sfogo. Perché proprio non ce la faccio più. Scusate…è che ci sono state anche queste feste di mezzo, uno se non spende si sente povero. Vabbè..scusate. Grazie ancora.”

Sia io che la mia amica volevamo dire a questa ragazza che non l’abbiamo presa per matta.

14 gen 2007

La canzone di Iñigo

Lei era una meraviglioso uccello bianco
Con enormi ali bianchi
E io la volevo per me

Avrei dovuto tagliare le sue ali
Per tenerla con me
Ma non sarebbe stata più libera

E io amo la libertà

9 gen 2007

La storia del viaggio...continua

La sera dopo alle otto Iñigo è in cucina che prepara la cena per me e per i ragazzi. Si vuole sdebitare del piatto di pasta..alla faccia di tutti quelli che sono venuti a mangiare da noi e non ci hanno mai invitati!!
Il menù è semplice : cus-cus di verdure. Il risultato : esaltante!
Dopo cena scatta il momento dello scambio culturale in senso stretto.
Iñigo ci canta una canzone in Basco (grandi ragazzi che avete comprato la chitarra!!!!) e noi gli facciamo ascoltare “La ballata dell’amore perduto” di De Anré.
Iñigo è entusiasta. Gli piace moltissimo.
Allora faccio il gesto di prendere il cd per regalarglielo ma lui mi prende la mano e mi dice che chi va in giro in bicicletta non può portarsi dietro molti oggetti, solo molti ricordi.
Mi dice che la cosa migliore che possa fare per lui è scrivere il testo della canzone sul suo quaderno di appunti e insegnargli a cantarla, così, quando sarà in viaggio, potrà canticchiarla tra sé e sé senza aver bisogno di un lettore cd. Come dargli torto.
Domani mattina Iñigo partirà all’alba. Credo che solo Giampiero si alzerà per salutarlo.
Ci salutiamo adesso. Ci abbracciamo forte. Lui mi dice da quando è partito gli abbracci sono la cosa che gli manca di più. Ha incontrato tanta gente nel suo viaggio, tutte persone buone e generose, ma raramente ha potuto scambiare con qualcuno un gesto di affetto come un abbraccio.



Dopo la sua partenza Iñigo ha continuato a scriverci periodicamente delle e-mail e così abbiamo potuto seguire il suo viaggio in medio oriente. Sì sì. Dalla Grecia alla Turchia alla Siria all’Iraq….tutto in bicicletta. Ci ha descritto i posti, la gente e ci ha insegnato qualche parola di turco, di arabo..di quello che imparava per la strada.
Ma questo viaggio non è stato fine a se stesso.
Oggi Iñigo vive in un paese di quattro abitanti nella provincia di Burgos, ha un orto biologico, una piccola serra, un pozzo per l’aqua, una casa da aggiustare e una persona con cui condividere la sua realtà.
Perché quello di Iñigo non è un sogno ma è la sua realtà.

8 gen 2007

La storia del viaggio

Comincio io.
Questa è la storia di Iñigo, una persona che ho conosciuto 3 anni fa. La sua è una di quelle storie che siamo abituati ad evitare perché ci mette di fronte a noi stessi, ai sogni che abbiamo abbandonato, alle giustificazioni che ci siamo dati.
Ve la racconto come posso.

“ Menù turistico : pasta, greek salad, caffè = 3 euro”
Questo è il cartello che noi dell’ “appartamento italiano” abbiamo appeso fuori dalla porta di casa. E’ una presa in giro, come molte delle cose che facciamo da quando ci conosciamo. La verità è che da quando siamo a Salonicco abbiamo fatto cene per tutti..e a noi non ci ha mai invitato nessuno.
Ma Iñigo quel cartello l’ha preso sul serio. Anche io nella sua condizione l’avrei fatto, o almeno avrei tanto sperato che fosse una cosa seria.
Quel pomeriggio di Novembre Iñigo bussa alla porta dell’appartamento italiano e mi chiede se è vero quello che c’è scritto sul cartello. A me viene da ridere..a lui un po’ meno.
Gli rispondo che il cartello è uno scherzo, ma se vuole può entrare. Sto cucinado per me..se si accontenta di un piatto di pasta…aggiungo un posto a tavola.
Iñigo è Basco, parla inglese perfettamente. Parla anche un po’ di italiano, ma solo il necessario per sopravvivere, mi spiega.
Per sopravvivere?
Sì. E’ arrivato in Grecia da due settimane e prima è stato in Italia: Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia…il suo viaggio è iniziato ad agosto da Bilbao, non sa ancora quando finirà. E’ diretto ad est.
Viaggia in bicicletta, porta solo uno zaino..non può permettersi di caricare tanto peso. In genere evita le città, dice che sono pericolose per un ciclista. Dorme dove può e si arrangia con lavoretti di qualunque tipo. A Salonicco ha trovato ospitalità proprio nel palazzo dell’appartamento italiano, ma al piano di sopra. Alcuni muratori gli hanno dato il permesso di dormire lì, in cambio di una mano. Stanno facendo dei lavoretti, nel palazzo non c’è l’ascensore e fa comodo qualcuno che porti al quinto piano i sacchi.
Mangiando scopro che Iñigo parla un po’ di Greco.
Dice che in due settimane passate in campagna con i contadini c’è tempo per imparare..e anche necessità.
Gli chiedo se, almeno per una notte, non voglia magari dormire in un letto comodo. Nell’appartamento italiano ci sappiamo arrangiare.
Mi risponde di no, deciso. Dice che ha paura. Per quattro mesi ha dormito per terra quasi sempre. Ha paura che riprovare la comodità di un letto possa tentarlo a tornare indietro..ma lui vuole andare avanti, meglio non rischiare!

Continua…..

6 gen 2007

Il mese di gennaio

Vogliamo cominciare bene questo 2007? Si?
Allora ho una proposta da farvi.
Dedichiamo il mese di gennaio a noi stessi,alle nostre storie.
Scrivete qualche riga su ciò che VI IMPORTA e mandatelo al mio indirizzo ciaoieia@libero.it
Le pubblicheremo tutte qui, su Xalarà.
Le leggeremo insieme e le condivideremo.
Siamo tanti, da tutta Italia..e non solo.
Vi aspetto.

1 gen 2007

Un breve ragionamento

Ho fatto un breve ragionamento che mi ha portato alla conclusione che una persona non può interessarsi a tutto. Ci deve essere almeno una cosa che, sopra ogni altra, attira la tua attenzione, alimenta il tuo interesse e diventa la tua passione. Poi ci devono essere altre cose che ti incuriosiscono, per le quali ti piace anche spendere un po' di tempo ed energie. Ma poi ci sono tante , ma tante altre cose che ti sfuggono. E' certo che se avessi un po' più di tempo a disposizione nell'arco della giornata potresti interessarti a molte di queste cose che ti sfuggono. Ma la realtà è che siamo limitati (almeno questo è quello che sappiamo di noi ad oggi) e che andiamo per esclusione.
Una volta ho addirittura letto da qualche parte che una persona "normale" non può gestire in modo ottimale più di 10/15 relazioni interpersonali intense (dall'amico all'amante). Non ha energie sufficienti e rischia di perdere il controllo delle relazioni.

Il fatto che le cose che per me sono interessanti coincidono esattamente con quelle che a te sfuggono, cosa vuol dire? Che non possiamo essere buoni amici?
Ci terrei a sapere la tua opinione. Perchè la tua opinione a me non sfugge mai. Anzi...spendo molte energie per tenerla sempre in considerazione.
Perchè TU mi interessi, anche se quello che a te interessa a me sfugge...e viceversa.