24 feb 2007

Frammenti di discorsi poco amorosi tre

Sabato sera al pub

A: Oh regà!! Dopodomani parto pe Amsterdam!! Arrivo e me butto subito in un coffee shop..mariuana, funghetti, de tutto!! Voglio tornà scemo!!!

(pensiero: tranquillo, parti avvantaggiato)

B: Oh ma che stai a dì?? Valencia fa 2 milioni e mezzo de abitanti..è un terzo de Roma!

(pensiero: questo a Amsterdam c'è già stato)

Dedicato a Letizia...

16 feb 2007

Scusate ancora

Le storie devono aspettare ancora un po'...scusate.

Oggi il tg dava la notizia che stanotte si spegneranno le luci dei principali monumenti italiani. Questo per sensibilizzare l'opinione pubblica ad un uso responsabile dell'energia.
Va bene, niente in contrario al fatto che la gente creda che spegnere una lampadina faccia bene al pianeta...anche perchè è vero.
Però volevo farvi riflettere sul dato che i consumi domestici incidono per un modesto 2% sulle emissioni totali di co2.
Questo significa che la restante parte viene prodotta dalle industrie. E se si pensa al fatto che una fabbrica lavora a ciclo continuo, 364 giorni all'anno (credo che almeno la notte di Natale qualche fabbrica si fermi), non è difficile credere che sia così.
Però mi dispiace dovervi comunicare che questa sera nessuna fabbrica spegnerà una sola lampadina..né c'è ragionevole possibilità di credere che lo farà domani o dopodomani.
Soprattutto non si fermeranno quelle fabbriche che continuano a produrre elettrodomestici ad altoconsumo energetico (come i forni a microonde), nè domani scompariranno le pubblicità in tv che vi invitano a comprare asciugatrici elettriche per la biancheria (perchè lo stendino che non comsuma energia non ci piace più), né vi toglieranno la ADSL che vi spinge a stare con il computer acceso tutto il giorno per scaricare e scaricare e scaricare.
Qual è dunque il vero significato di una manifestazione come "m'illumino di meno"?
Bhè..farci credere che spegnendo una lampadina possiamo fare molto, così saremo soddisfatti di noi stessi e penseremo che siamo bravi cittadini. Peccato che poi ci rimangiamo tutto scaldando un bicchiere di latte nel microonde..e peccato che le vere responsabili delle emissioni di co2 (le industrie..di tutti i tipi)continueranno a usare tutta l'energia di cui hanno bisogno.
Stasera spegniamo le lampadine! Lo farò anche io perchè credo sia davvero un bel gesto! Ma non spegniamo il cervello per favore!!

15 feb 2007

Un appello piccolo piccolo

Oggi chiacchieravo con una ragazza. Una tipa sveglia,anche se si è definita razzista. In tasca aveva due cellulari, nella borsa ne aveva un'altro e mi ha raccontate le vicissitudini degli altri tre o quattro che ha cambiato nell'ultimo anno.
Fermo restando che ognuno è libero di spendersi i soldi che si guadagna come vuole, colgo l'occasione per fare un appello piccolo piccolo.
Vi rimando ad una pagina web che spiega sinteticamente cos'è il Coltan, da dove lo prendiamo e come lo usiamo.
Vabbè che siamo abituati a non farci tanti problemi sulle conseguenze dei nostri consumi, vabbè che ci da fastidio quando ci fanno notare che quel paio di scarpe che portiamo forse l'hanno cucito dei bambini etc..etc...ma ogni tanto soffermiamoci. Xalarà è nato proprio come spazio di riflessione. Usiamolo.
http://www.indicius.it/torpore/coltan.htm
Comunque il mio appello non é "non comprate i cellulari"...lo so che ne abbiamo bisogno tutti...ma forse si può non esagerare.

13 feb 2007

Un bacio su un bancone freddo di legno un giorno freddo d'inverno

Un bacio su un bancone freddo di legno un giorno freddo d’inverno
un petò en un banc fred de fusta un dia fred d´hivern

La prima volta che la rividi nevicava. Nei suoi occhi. Erano
La primera vegada que la vaig tornar a mirar nevava. Als seus ulls. Eren

come punti “.” Che qualcuno digitava senza sosta sulle sue retine di
com punts “.” que algú teclejava sense parar sobre les seves retines de

colore marrone scuro. Tac tac tac tac tac. Avevo vissuto sette anni con lei
color marró fosc. tac tac tac tac tac tac. Havia viscut set anys amb ella

ed erano due anni che vivevo senza di lei. E non so quanto tempo era che vivevo
i feia dos anys que vivia sense ella. I no sé quan de temps que vivia

tra le due cose. In tutto questo tempo di assenza non eravamo riusciti a
entre les dues coses. En tot aquest temps d´absència no haviem aconseguit

guardarci. Ci eravamo visti, però….però….nessuno sguardo. Nessun salto
mirar-nos. Ens haviem vist, peró .... però.... cap mirada. Res de saltar

nel vuoto dei suoi occhi come avevo fatto per anni. Sette. E ora che
al buit dels seus ulls com sí que havia fet durant anys. Set. I ara que

alla fine lo facevo…nevicava. Ti assicuro che era così. Nevicava. Non era una
per fi ho feia....nevava. T´asseguro que era així. Nevava. No era una

tempesta. Né un temporale. E nemmeno faceva freddo. Né c’era vento. Né i colori
tempesta. Ni un temporal. Ni tan sols feia fred. Ni vent. Ni els colors

erano grigi. Né le acque ghiacciate. Né la gente portava sciarpe
eren grisos. Ni les aigues glaçades. Ni la gent portava bufanda i ni

guanti né camminava, né andava e tornava, di fretta, molto di fretta, come se il
guants nii caminava, ni anava ni venia, depressa, molt depressa, com si el

freddo stesse circolando nelle loro vene e arterie. Né gli alberi
fred estigués circulant per les seves venes i artèries. Ni els arbres

erano nudi senza foglie. Né si vedevano le ciminiere vomitare un fumo
estaven nus sense fulles. Ni es veien les xemeneies vomitant un fum


biancastro verso il cielo. Nè i pensieri erano di caminetto e cappotto.
blanquinós cap el cel. Ni els pensaments eren amb llar de foc i amb abric
.
No. Nè no. Infatti era tutto il contrario. Però nevicava nei suoi occhi. Come
No. Ni no. De fet era tot el contrari. Però nevava als seus ulls. Com

punti “.” Che qualcuno digitava senza sosta sulle sue retine di color
punts “.” que algú teclejava sense parar sobre les seves retines de color

marrone scuro. E i puntini nuotavano come in un mare tranquillo, più che in un
marró fosc. I els puntets nedaven com en un mar tranquil, més que en un

mare, era come se nuotassero nella superficie di un bicchiere. D’acqua. Un bicchiere
mar, era com si nedèssin en la superfície d´un got. D´aigua. Un got

d’acqua riempito sette giorni fa e lasciato sul marmo freddo di una cucina. Così
d´aigua ompert fa set dies i deixat sobre el marbre fred d´una cuina, Així

era il bicchiere e l’acqua e la superficie e i puntini di neve che nevicavano nei
era el got i l´aigua i la superfície i els puntets de neu que nevaven en

suoi occhi. Un bicchiere. Pieno fino a l’orlo. Sul punto di straripare. Sul punto però no.
els seus ulls. Un got. Ple fins a dalt. A punt de vessar. A punt però no.

L’acqua che esce da sopra, sfidando le leggi, tutte, sconosciute per
L´aigua sortint per sobre, desafiant les lleis , totes, desconegudes per

me, tutte combattute e vinte dal bicchiere. Come la superficie di un bicchiere
mi, totes desafiades i guanyades per el got. Com la superfície d´un got

più pieno d’acqua che il bicchiere stesso. Così nuotavano i puntini di neve dei
més ple d´aigua que le mateix got. Així nedaven els puntets de neu dels

suoi occhi. E si fondevano nei suoi occhi. Come la neve e l’acqua. Si fondevano.
seus ulls. I es fonien. en els seus ulls. Com la neu i l´aigua. Es fonien.

Lentamente si fondevano. E alla fine ho pianto. Io. E lei. E le lacrime,
Lentament es fonien. I finalment vaig plorar. Jo. I ella. I les llàgrimes,

come tutte, erano salate. Come la vita. Salata. Come una tequila. Con limone
com totes, eren salades. Com la vida. Salada. Com un tequila. Amb limona

e sale. E la neve si fondeva nei suoi occhi. Come la vita. Si fonde con i miei occhi.
i sal. I la neu es fonia als seus ulls. Com la vida. Es fon als meus ulls.

Ogni secondo di vita è un puntino di neve che si fonde con i miei occhi. Questo è
Cada segon de vida és un puntet de neu que es fon als meus ulls. Això és

quello che ho visto quando l’ho guardata due anni dopo dei sette che avevo
el que vaig veure quan la vaig mirar dos anys després dels set que vaig


vissuto con lei
viure amb ella

Ferran-Vic-Barcelona

12 feb 2007

La storia dell'assicurazione

L'altro giorno Maria Grazia si è intrufolata nel palazzo del comune, senza farsi vedere è entrata nell'archivio ed ha cominciato a cercare. Non essendo pratica di catalogazioni, numeri e lettere incomprensibili, si è persa nei meandri degli scaffali. Un impiegato del comune, sceso in archivio con una pila di documenti da sistemare, l'ha trovata seduta per terra, tutta piena di polvere e circondata di fogli che, evidentemente, non erano quelli che cercava.
Impiegato: " Ma...Maria Grazia..che ci fai qui?"
M.Grazia: " Niente, niente. Ho solo bisogno di alcuni documenti", continuando a sfogliare a testa bassa il pacco di fogli che aveva tra le gambe.
Impiegato: " Ma..scusa..me lo potevi dire, te li avrei trovati io i documenti,no?"
M.Grazia: " No...è che ho fretta, mi servono per domani."
Impiegato: " Appunto...sicuro faccio prima io di te...e poi...che stai guardando?? Quelli sono gli atti di vendita dei fornetti del cimitero.."
M.Grazia: " Ah.....bhè...no, non cercavo esattamente questi...credevo.."
Impiegato: " Insomma..che ti serve?"
M.Grazia:" Mi servono i vecchi verbali del consiglio comunale, di quando papà era consigliere."
Impiegato: " Ma..non credo ci siano ancora. Di che anni si tratta?"
M.Grazia: " Del 1965,1966..più o meno."
Impiegato: " Va bene, te li cerco, aspettami qui."

Impiegato: " Mi dispiace, qui non ci sono, forse sono rimasti nel vecchio archivio, o forse ce li siamo persi durante il trasloco."
M.Grazia: " Va bene, non fa niente. Spero che bastino i verbali della Proloco e della Banda e le locandine del teatro.."
Impiegato: " Ma..non per farmi i fatti tuoi..ma che storia è questa? A che ti servono le locandine del teatro? E i verbali della Proloco? E quelli della Banda? "
M.Grazia: " Sai..papà aveva un'assicurazione sulla vita. Domani devo andare a parlare proprio con gli assicuratori. Mi hanno detto che se porto dei documenti che provano che papà aveva una vita sociale attiva, insomma che nel paese non era una persona qualsiasi ma uno che conoscevano tutti e che si dava da fare, l'assicurazione paga di più..."
Impiegato: " Ah..bene. E io che credevo che la morte era la livella che rendeva tutti uguali.."

9 feb 2007

Avviso importante dalla Spagna

Sappiamo bene che i musulmani fondamentalisti ( potenziali terroristi ), si oppongono al consumo di alcol e considerano un peccato capitale guardare una donna nuda che non sia la propria. Per questo motivo rivolgiamo un appello affinchè giovedì prossimo ( 15 feb. 2007 ), alle 12.00, tutte le donne corrano nude per i propri uffici e che tutti gli uomini corrano dietro di loro con una birra in mano.
Questo ci aiuterà a scoprire i terroristi che vivono tra di noi al fine di catturarli e deportarli. Quegli uomini che faranno facce schifate dovranno essere immediatamente arrestati; dopo ci occuperemo noi dei dovuti accertamenti per separare i gay dai veri terroristi.Il mondo libero e democratico vi è grato per questi sforzi nella lotta contro il terrorismo. Speriamo nella collaborazione di tutti. Collabora!!

Grazie al mister commenda per aver sottoposto alla nostra attenzione un documento così importante.

5 feb 2007

La storia della rivista al bar

"La più grande disgrazia della società contemporanea è la mancanza di attenzione."
Avevo letto quella frase distrattamente su una rivista, al bar, mentre bevevo un cappuccino, quella stessa mattina. Non riuscivo a togliermela dalla testa. Chi l'aveva detta quella frase? Bo. A proposito di che? Bo. Che diceva esattamente quell'articolo che stavo leggendo? Non mi ricordo. Che cos'è che mi ha distratto mentre leggevo l'articolo? Non mi ricordo neanche quello.
Forse mi ha distratto il pensiero che avevo lasciato la macchina parcheggiata male e che rischiavo una multa. Oppure pensavo al cappuccino che, come al solito, era troppo bollente e mi ci sarebbero voluti almeno cinque minuti per berlo. No...no...non è questo.
Non importa. L'importante è capire il significato di quella frase.
Mentre cammino schivando i passanti il mio unico pensiero è quella frase.
Mancanza di attenzione...mmm...forse siamo poco attenti a quello che ci succede intorno, al fatto che quando compriamo qualcosa al supermercato mettiamo i soldi nelle mani sbagliate..e che anche quando mettiamo i soldi in banca li mettiamo in mani sbagliate, o forse si riferiva al disinteresse totale che abbiamo verso il bene comune, al fatto che chi ci amministra ruba tranquillamente i nostri soldi e noi non ce ne accorgiamo, o forse parlava delle guerre...si..ecco..le guerre che si fanno in tutto il mondo per interessi economici e che ci vengono spacciate per missioni di pace e noi..niente..lì fermi e zitti, o no..no..ancora meglio, gli ogm..certo! Quello che mangiamo! Non ci stiamo per niente attenti. Ci danno certe schifezze e noi a pagarle care..vai! Mmmm...no..troppo banale.
Penso..penso..mi vengono in mente mille cose, ma tutte scontate, tutte cose che, in fondo, l'attenzione, anche solo di pochi, l'hanno attirata.
Attraverso la strada a testa bassa..pensando..pensando...ohhhhhhh...ma quel pazzo quasi mi mette sotto!! Ohhhh...guarda dove vai! Sto pazzo...

4 feb 2007

Finestra sulle dittature invisibili

La madre che si sacrifica esercita la dittatura della dedizione.
L'amico sollecito esercita la dittatura del favore.
La carità esercita la dittatura del debito.
La libertà del mercato ti consente di accettare i prezzi che ti impongono.
La libertà d'opinione ti consente di ascoltare quelli che esprimono opinioni a tuo nome.
La libertà di scelta ti consente di scegliere il condimento con il quale sarai mangiato.



Eduardo Galeano

Frammenti di discorsi poco amorosi due

A:"Non diciamo stupidaggini. Hai mai letto un contratto nazionale qualsiasi? Il lavoratore ha solo diritti e il datore di lavoro ha solo doveri. E i lavoratori se ne approfittano."
B:"Su questo ha ragione, dai."
C:"Guardate che quando parliamo di lavoratori e di datori di lavoro parliamo di persone. Il diritto dovrebbe limitare, in teoria, che uno s'approfitti di un'altro. Poi la pratica la facciamo noi esseri umani. Se dai al lavoratore la possibilità di prendere uno stipendio senza lavorare..lo fa. Se dai al datore di lavoro la possibilità di usare il lavoratore come un qualunque altro input..lo fa."
A:"Ma tu mi devi spiegare perchè se io ti assumo, perchè sei brava, intelligente, fai bene il tuo lavoro, poi tu, quando hai un contratto a tempo indeterminato smetti di fare quello che facevi prima, io non ti posso licenziare."
C:"Bhè, non è così. Se hai una giusta causa mi puoi licenziare."
A:"Ma tu mi devi spiegare che interesse avrei io, imprenditore, a licenziare una persona che fa bene il suo lavoro, mica sono stupido!"
C:"Bhè..magari perchè non te la do..o non ti faccio la serva."
A:"Ma dai! Queste sono situazioni paradossali!"
C:"Magari per te, perchè sei un imprenditore equilibrato. Ma ci sono datori di lavoro che ti licenziano senza motivo...o ti spingono ad andartene..."
A:"Ma dai! Tu e questi tuoi discorsi da comunista..che banalità, che noia! Sempre a dipingere il datore di lavoro come uno che se ne approfitta, che non versa i contributi e che ti tiene in schiavitù..."
C:"ma..."
A:"Meno male che io sono furbo. Sotto i 15 dipendenti non serve la giusta causa per licenziare, allora io ho 14 dipendenti...e poi una ditta che lavora per me con altri 14 dipendenti..e io licenzio chi mi pare..hahahaha"

1 feb 2007

Frammenti di discorsi poco amorosi uno

A:"Senti, a me non me le devi raccontare tutte queste storie da no global ,hai capito? Io non arrivo a fine mese e tu mi parli delle multinazionali che sfruttano i nigeriani. Ma che me ne frega a me dei nigeriani! Sono tanto sfruttanto io!"
B:"Appunto."
A:"Appunto che??"
B:"Vedi? Tu e i nigeriani già avete qualcosa in comune:siete sfruttati."
A:"E vabbè, sono sfruttati anche i cinesi, ma come mai di quelli parliamo tutti male? Perchè fanno le magliette meno care delle nostre e ci faranno morire di fame!"
B:"Bhè...guarda che quelli che ti parlano male dei cinesi perchè sfruttano i bambini e mangiano i cani sono gli stessi che poi portano le fabbriche lì e ci speculano e tolgono il lavoro a te."
C:"Ha ragione!! Guarda che tutto quello che vendo al negozio è fatto in Cina, te lo giuro. Pure Rocco Barocco o Laura Biagiotti! Tutto fatto in Cina!!"
A:"Allora bisogna chiudere le frontiere!"
B:"Bhè certo..così muoriamo di fame veramente!"
A:"Senti, si stava meglio quando si stava peggio! Qui ci vuole la dittatura!"
C:"Ecco fatto! Mo stiamo a posto! Ci mancava solo Mussolini!"
A:"Dite quello che vi pare ma io prima penso a salvare me e poi gli altri."
B:"E meno male. Allora quando stai per affondare avvertimi,così mi preparo,grazie."